Si parla spesso di fotovoltaico come la soluzione per eccellenza per realizzare risparmio energetico ed economico, ma, spesso, si trascura di dire che questi vantaggi sussistono se l’impianto continua a funzionare correttamente.
questa condizione è soddisfatta se si prevede una adeguata manutenzione periodica dell’impianto fotovoltaico.
In questo articolo, ne parliamo in maniera approfondita.
Manutenzione dell’impianto fotovoltaico: quando si fa
La manutenzione per il fotovoltaico va fatta almeno con cadenza annuale, e ciò a prescindere dalla tipologia di impianto.
Si tratta di un passaggio importantissimo per un impianto fotovoltaico domestico, dal momento che si tratta di una tecnologia che opera nel tempo e che dunque ha necessità di restare pienamente efficiente.
Per i dispositivi di interfaccia, poi, esiste un vero e proprio obbligo di manutenzione, quando la potenza è superiore a 11,08 kW.
In questo caso, i dispositivi di interfaccia tra rete elettrica e inverter fotovoltaico vanno manutenuti almeno ogni cinque anni, altrimenti ci si vede annullare gli incentivi e l’utilizzo dell’impianto viene sospeso.
Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto fotovoltaico
C’è differenza tra la manutenzione ordinaria e quella straordinaria dell’impianto fotovoltaico.
Della manutenzione ordinaria fanno parte:
- il controllo dei cavi e delle scatole di giunzione
- il controllo e il serraggio dei bulloni nelle strutture di supporto
- il controllo dell’integrità del vetro dei moduli
- la verifica della produzione dell’impianto in funzione dell’irraggiamento istantaneo
- le prove degli interruttori di protezione
- la pulizia della superficie captante
Inoltre, programmare di tanto in tanto una pulizia con idropulitrice per i moduli fotovoltaici è importante per eliminare depositi, detriti, foglie e mantenere l’efficienza fotovoltaica su buoni livelli.
La manutenzione straordinaria, invece, comprende:
- la sostituzione dell’inverter
- l’eventuale aggiunta di pannelli fotovoltaici
- l’eventuale aggiunta di un sistema d’accumulo
- lo spostamento moduli fotovoltaici
Il revamping: cos’è
Con il termine revamping si intendono alcune misure finalizzate all’ammodernamento, alla modifica o al miglioramento dell’impianto fotovoltaico.
Ne fa parte, ad esempio il cambio dell’inverter, o di altre componenti funzionanti ma non più performanti.
Il repowering dell’impianto fotovoltaico
Con il termine repowering, invece, si indicano gli interventi di ampliamento o di aggiunta di un sistema d’accumulo.
In alcuni casi, sia il revamping che il repowering possono risultare molto utili.
A volte, poi, si tratta ad esempio di installare un sistema di monitoraggio, che permetterà di controllare tutto tramite app, anche eventuali problematiche.
Gli impianti installati una decina di anni fa, infatti, spesso non disponevano di questa possibilità: un revamping del genere li rende più “smart”.
La pulizia dell’impianto fotovoltaico
sotto una certa potenza, e quindi in genere per gli impianti domestici, la pulizia non è obbligatoria. Come abbiamo già detto, però, è raccomandabile, perché contribuisce in maniera importante a mantenerne l’efficienza.
Quanto costa la manutenzione dell’impianto fotovoltaico?
In genere, la manutenzione è già compresa nel contratto inziale, almeno quella ordinaria.
L’impianto con accumulo necessita in genere di una manutenzione più costosa perché comprende un elemento in più da controllare e monitorare.
Se poi si effettua la manutenzione straordinaria, e quindi eventualmente il repowering, è possibile che entrino in gioco anche i costi di smaltimento, anche se sono spesso compresi nel prezzo.
In ogni caso, si tratta di costi assolutamente sopportabili e che rappresentano veri e propri investimenti, perché consentono all’impianto di mantenersi efficiente e di continuare così a garantire un vero ed effettivo risparmio energetico.
